Sono a letto. Penso a tante cose… Penso al fatto che sono qui, da solo con una febbre che sfocia i 40 gradi, e tu non ci sei, non sei qui ad aiutarmi, a prenderti cura di me come hai sempre fatto da quando sono nato, ed è in momenti come questo che mi rendo conto ancora di più del male che mi hai fatto, che mi hai causato. Fortunatamente, la situazione, ormai, non pesa più come una volta. La realtà va accettata, ed è così che mi appresto ad accettare quella che probabilmente è l’ennesima presa in giro. Prima di chiudere il 2008 promisi a me stesso che non avrei più sofferto per nessuno, che non avrei più dato soddisfazione a nessuno di vedermi a pezzi per causa sua, anche perché in questa situazione non ne avrei motivo, talmente sia futile e "breve". Però… Mi piaci tanto. Questa soddisfazione te la do. Chiamatemi ridicolo, stupido e quant’altro, ma purtroppo ho un cuore, semplicemente. E una testa di merda.