Un volto, un modo di parlare, di pensare, di vestire, ed ecco che scatta l’etichetta, il giudizio che difficilmente va via dopo il primo impatto. E’ tra i comportamenti più immaturi l’etichettare una persona dall’impressione che ci ha dato a prima vista. Ho molti amici, frequento molti ambienti, eppure ognuno conosce un Alessandro diverso. C’è chi conosce l’Alessandro saggio e maturo e chi l’Alessandro ignorante e immaturo, chi conosce l’Alessandro frivolo e superficiale e chi l’Alessandro "dai sani principi e valori". A questo punto mi domando: chi sono io? Possibile che il mio segno zodiacale (Gemelli) influisca davvero sulla mia personalità? E soprattutto, sono così stupido da scrivere la mia confusione caratteriale pubblicamente? A quanto pare, sì. Ma forse è proprio questa ambiguità, questa ricerca della "vera personalità", che fa dell’egocentrismo la mia prerogativa. Ho conosciuto lati di persone che mai avrei immaginato che possedessero, e capisco che, alla fine, nessuno è dotato di un’unica linea caratteriale. La morale è tanto scontata e risaputa quanto reale: l’apparenza inganna.
Il più delle volte siamo uno….o nessuno…o centomila…Dipende da cosa vogliamo far trasparire, far emergere.Tu cerca sempre di far prevalere il lato migliore di te.Buona serata mio caro amiko!
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