Rancore, rabbia, odio, vendetta. Valori e sentimenti che non porteranno mai l’uomo da nessuna parte, e non lo dico per mettere in mostra la mia saggezza da piccolo coglione che deve ancora capire cosa sia la vita. E’ tutto un giro, un circolo vizioso in cui si concretizzano botte e risposte, dovute all’orgoglio, a sua volta scaturito dalla presunzione che, in fondo, vive in ognuno di noi. Ma la dignità che fine fa? Dov’è finita la voglia di mostrare la propria "superiorità" grazie a classe, educazione e maturità? La risposta è che tutti, inevitabilmente, ci troviamo in un basso livello, dove solo chi è davvero "uomo" riesce ad avanzare di grado. Ho sempre pensato che facciamo del male a chi reputiamo superiore a noi, meschinamente. Ho deciso di essere "uomo". Ho deciso di non dar conto alle dicerie della gente, dovute per lo più ad invidia e rancore; ho deciso di non reagire di fronte a provocazioni "da quattro soldi"; ho deciso di attorniarmi di positività, di circondarmi esclusivamente delle poche persone che porto nel cuore, su cui so di potermi fidare (sempre nei limiti che la società odierna ci "impone"), e male che vada potrò sempre contare sul mio ego. Che queste parole possano aiutare qualcuno, e perché no, a contribuire alla crescita di "uomini" su questo povero mondo. E come ci insegnò il caro e vecchio Dante Alighieri, che tutti noi abbiamo odiato sui banchi di scuola: "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa". Un bacio in bocca a Dante