Sono stanco, molto stanco. Mi sono alzato alle 5.30 stamattina, dopo aver dormito nemmeno un’ora. C’è un velo di falsa positività che si è steso sulla mia vita, dietro il quale si nasconde quel cinismo che, ormai, non riesce più a farmi sperare in buoni risvolti. Non parlo d’amore, o meglio, non solo. Ci sono tante situazioni in corso, tante scelte da prendere, ed ogni azione può avere conseguenze irreversibili. Che sia la resa dei conti "definitiva"? Ho sputtanato talmente tanto questa parola da non assumere più il suo reale significato. Eppure, tutto è diventato così lungo e costante da portare l’esigenza di giungere ad una stabilità. Non posso fare altro che augurare il meglio a me, e a tutte le persone che sono coinvolte in questo periodo dal punto interrogativo. Fatto sta che non riesco più ad illudermi, a pensare in modo positivo. Spero che la realtà mi dimostri che, dopo tante sofferenze, ci può essere un lieto fine. E’ ora di lanciare i dadi, e scoprire le sorti che ci spettano. Forse non dirò: "E vissero felici e contenti"; come ho già detto, mi risulta difficile credere nelle favole. Sicuramente, invece, dirò: "E vissero". Che sia una fortuna o una sfortuna, si continua a vivere, accada quel che accada.