Sono arrivato a rendere questo blog la fiera della banalità, con parole messe lì a caso, magari per darmi una botta d’autostima, o forse per trasmettere un’immagine di me che molto probabilmente non mi appartiene. E’ una di quelle notti in cui sei lì, magari con qualche lacrima agli occhi, col cuore in mano, a fare il punto di una situazione, o di un’intera esistenza. Ciò che sono mi è stato spiattellato in faccia, come una coltellata forte e decisa sul petto, ed ho capito che non posso più ingannare nessuno. Non posso più continuare a prendere in giro me stesso. Ho basato tutta la mia vita sulla costruzione di un’immagine apparente, quasi come se fossi un personaggio da portare avanti, con tanto di copioni. Mi ero illuso di poter manipolare chiunque, di poter gestire il mondo che mi circonda, e vivere col pensiero di avere tutti sotto il mio controllo. Mi sbagliavo, ingenuo e immaturo che non sono altro. Egoista e presuntuoso, manipolatore e sfruttatore. E un bel visino angelico a coprire tutto ciò. Mi sento sporco, schifoso, al pensiero di aver deluso le persone più importanti della mia vita. Una volta mi dissi che non avrei mai voluto deludere, né ferire, una persona a me molto cara. Involontariamente, in tutta la spontaneità del mio carattere “che non va”, l’ho fatto. Ed è questa, probabilmente, la cosa più grave, la cosa che più mi fa odiare la persona che sono. “Chi sono non è chi voglio essere”, dice una canzone, ed ora sento totalmente mie queste parole. Parole che rappresentano un animo travagliato, e allo stesso tempo indomabile. Ho perso il controllo di me stesso, e pago il conto di tutto ciò con questo malessere, che mi gonfia gli occhi, che mi tormenta fino a non farmi addormentare, che mi fa sentire vuoto, insulso e inutile. Ed è così che la fiducia va via, che i sentimenti diventano discutibili, e un amore diventa un “cold case love” (caso d’amore terminato), come dice l’omonima, bellissima, canzone di Rihanna. Non ogni male viene per nuocere. E capisco che il mio, nel bene e nel male, è amore vero. Forse è la sofferenza che, più di ogni altra cosa, dimostra quanto ci sia di vero in un cuore. Sto soffrendo, per davvero. Ben mi sta!
“Oggi vorrei che fosse soltanto un giorno in più,
ma, dopotutto, a volte capita che tutto cambi.
Oggi vorrei che fosse soltanto un’ora in più,
ma so che, in fondo, a volte capita di perdere.
Ma senti che piove…
Non resta più niente.
Adesso dimentica quello che non c’è.
Non tornerà.
E tutto quel che ho lo guardo andare via,
e mille luci accese su di noi si spengono.
Ma intanto te ne vai,
e resta solo tutto ciò che non mi hai detto mai.
Che non ti ho detto mai.”
Parla con me…
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