Credo nel Signore. Credo che tutto ciò che accada nella mia vita sia voluto da lui, per aiutarmi. Aiutarmi, magari, a capire in cosa devo credere in questa esistenza, e perché no, a darmi l’occasione di mettere un punto conclusivo. Un fulmine a ciel sereno, che ha provocato la tempesta del secolo dentro di me, la pioggia del giudizio finale. Un incubo diventato realtà, un ricordo concreto. Una memoria, che sarà la prova di un caso d’amore terminato. Che brutta fine. Freddezza e distanza coprono i ricordi più dolci del mio cuore, fino a renderli lontani, sbiaditi. Uno schiaffo in faccia, e una forte esclamazione che urla nelle mie orecchie: “Fattene una ragione!”. Dolci ricordi, che si fondono con tristi ricordi. Ora ho capito. Ora sono consapevole che non sarà mai più come prima. Mai più noi due. E, come consiglia il mio inconscio, devo solo farmene una ragione. Non sarà poi tanto difficile. Vado a letto, con queste coltellate al petto sanguinanti, e questa triste consapevolezza che difficilmente riuscirà a farmi sognare. In quel letto, così lontano, così distante e freddo. Così solo. Ringrazio Dio, perché tutto ciò mi ricorderà di andare avanti, realmente. Ringrazio me stesso, perché ho lottato fino alla fine, e per questo sarò sempre vincitore. Ringrazio te, per avermi fatto crescere un pò di più. Del resto, come si dice… Non può piovere per sempre.

“Ho provato ad ingabbiare il tuo amore,
ma il tuo non è quel tipo d’amore che resta chiuso in gabbia.
Abbiamo perso la nostra strada,
ci siamo allontanati troppo,
ed ora non ritroverò più i pezzi del mio cuore.
Abbiamo perso abbastanza tempo
alla ricerca di una verità che è sempre stata qui.

Un amore terminato,
che ci ha dato le emozioni più belle.
Ed ora le fotografie e le linee bianche
sono tutto quel che resta sulla scena del crimine
di un caso d’amore terminato.

Abbiamo aperto un caso d’amore terminato,
che ci ha fatto stare benissimo.”

281009 . 281010