Mi sono svegliato stamattina con un sms: “Ale, sono usciti i voti di Creatività e Comunicazione Pubblicitaria!”. Mi alzo dal letto di scatto, col battito cardiaco in gola, ripetendo nella mia mente “Dio ti prego, fa’ che sia andato bene”… 26! Cazzo, finalmente, dopo una sessione estiva andata non male, di più, le cose sembrano aggiustarsi. Mi sono sentito un po’ come quando mi esibivo sul palco, e alla fine ricevevo applausi e complimenti. Mi sentivo il re del mondo, come se non ci fosse cosa che io non possa fare. Mi accontenterei di essere il re della mia vita. E ci riuscirò.
E poi boom! E’ arrivato il taglio che avrei dovuto dare da tempo. Ho sempre creduto che la fine di una relazione o di un’amicizia sia un fallimento personale. Questa fine, invece, è per me un gran progresso per la mia maturità. Un’amicizia in cui non mi sono mai rispecchiato veramente, in cui forse non ho mai creduto, ed una persona matura d’età, ma non di carattere. Perché ad una certa età non è maturo dire frasi come “Siamo scese dal Mini Cooper e ci hanno guardato tutti”, tantomeno, ancor più squallido, mettere zizzania tra quelle tre persone cagate che ti sono rimaste amiche. Dai miei errori passati ho imparato che la falsità e l’ipocrisia vengono sempre a galla, e che non c’è niente di più bello dell’essere semplici, puliti, veri. Onesti. Riesco a leggere l’ego delle persone, è difficile mettermelo nel culo. Da parte mia c’è tanta pena, verso una persona che andrebbe aiutata dall’interno di sé stessa, ma che è troppo intenta a mostrare l’esterno che non ha. Perché si può anche campare d’apparenza, ma solo se si è davvero in condizione di poterlo fare. Respiro un’aria più pulita.
Che questo buon voto possa essere per me l’inizio di una ripresa universitaria, e che questa pulizia sociale possa aiutarmi a proseguire in modo migliore la ripresa umana che ho iniziato mesi fa. Perché devo proprio smetterla di cazzeggiare!
“Che cosa ho fatto?
Vorrei poter abbandonare questa nave che sta affondando.
Cerco di rendermi utile, ma ferisco tutti.
Ora sento il peso del mondo sulle mie spalle.
Posso riprovarci con la fiducia che vacilla?
Tanto non posso tornare indietro e cancellare tutto.
Devo solo restare, e affrontare i miei errori.
Ma, se sarò più forte e più saggio, ne verrò fuori.
Così stringo i denti,
alzo i pugni in aria,
e accetto la verità: a volte la vita è ingiusta.
Sì, esprimerò un desiderio.
Sì, pregherò.
E alla fine qualcuno capirà quanto ci tengo!
Che si può fare quando non si è mai all’altezza, e tutto ciò che si tocca crolla?
Le mie intenzioni sono buone,
ma continuo a combinare disastri a cui vorrei rimediare in qualche modo.
Ma quanti tentativi ci vorranno?
Quanto tempo ci vorrà prima che riesca a fare la cosa giusta?
La cosa giusta.“