Inizierei dicendo che ci sono troppi rumori in casa mia. C’è il motore del frigo, la ventola del mio PC, uno strano rumore in bagno che non ho ancora capito da dove proviene. Ci sono i miei pensieri, che si accavallano, si sovrappongono, fanno a cazzotti l’uno con l’altro. Sono indifeso. Non ho armi per combattere le debolezze del mio carattere che l’amore fa trasparire dai miei occhi, dalle mie parole, dai miei gesti. Avevo perso ogni contatto col mio cuore. Mi sentivo forte, cresciuto, stronzo e fiero di esserlo. Non c’era spazio per nessun altro al di fuori di me, nella mia vita. Ero vivo, e maledettamente vuoto. Quella che ieri sembrava essere gioia, oggi sarebbe dolore. Sono innamorato, in un modo che non avrei mai immaginato di esserlo. Per la prima volta in vita mia ho veramente paura di perdere una persona. Ed è una prova con se stessi, con le proprie responsabilità, maturità, crescita. E’ accettazione. Accettare ogni diversità e sfaccettatura della vita di chi amiamo. Chiudere gli occhi, e mettere giù ogni arma e scudo. Porre la propria mano al tempo, e lasciarsi trascinare dalla verità che soltanto lui può rivelare. Abbandonando ogni paura al passato, senza più alcun timore verso quella solitudine che c’era, c’è e sempre ci sarà. E’ dura. E’ difficile. Ma è l’impegno più magnanimo che si possa prendere. Perché un domani, qualsiasi cosa accada, altro non saremo che persone migliori.
A Milano, Roma, Londra, Varsavia, Berlino,
e a tutti i posti che saranno testimoni di noi.