Avevo timore dell’arrivo di questa estate. Dopo tutti i grandi progetti dello scorso anno mi chiedevo cosa ne sarebbe stato di me, cosa avrei fatto, con chi, dove. Desideravo che non arrivasse mai l’estate, o che arrivasse qualcosa che la rendesse speciale, che non mi avrebbe fatto rimpiangere quelle partenze, quelle bevute, quei bagni di notte sotto il cielo stellato più bello che avessi mai visto, dall’altro lato del mondo. E invece, inevitabilmente, è arrivata l’estate. Fresca, grigia, piovosa, quasi come se non avesse voluto farmi sentire il suo arrivo.
Piove, quasi tutti i giorni ormai. Sarà felice Lana Del Rey; in fondo ha avuto un senso pubblicare un suo album in pieno giugno. La sento come una pioggia di transizione. Una pioggia che mi sta ripulendo da tutto lo sporco di quell’ennesimo passato che mi sto lasciando alle spalle, ma che mi tiene ancora un po’ nel buio che ha regnato nella prima metà di questo anno. Mesi trascorsi ad evadere dalla realtà, a scappare dai ricordi e dalle sofferenze che questi portavano. Un vero e proprio blackout di cui ricorderò la voglia di sembrare forte e felice, le luci psichedeliche del Vanilla ed i loro riflessi in tutti quegli specchi dopo il terzo Long Island, la voglia di spensieratezza, di svuotare la mente e correre via da tutto, lasciando il mondo scomparire. Ed è stato quello, probabilmente, il mio errore più grande in questi ultimi tempi. Scappare, sminuire l’importanza di tutto, e perdere la rotta. Once again.
Siamo nella seconda metà di questo anno. Ho avuto la fortuna di trovare di nuovo un senso alla mia routine. Un senso chiamato Cartier. Piove, e la mia mente si ripulisce ogni giorno. Ed ogni giorno, ad un certo punto, spuntano dei raggi di sole che danno speranza. Speranza in questo nuovo cammino, in questo cuore che sta dimostrando di sapere battere di nuovo, ed è talmente bello e liberatorio che non mi va di preoccuparmi pensando al domani e alle sofferenze che un cuore che batte può causare. Perché mi basta questo al momento per essere felice.
Del resto funziona così, è tutto un ciclo infinito.
E ci saranno altre nuvole, piogge, tuoni.
E, alla fine, uscirà di nuovo il sole.
Tutto ciò che voglio fare è rilassarmi, e aspettare questo nuovo sole che, sono sicuro, verrà presto allo scoperto.
E allora, finalmente, potrò godermi un po’ di tanto atteso e, perché no, meritato calore.
Once again.
un altro tassello da aggiungere al grande puzzle della…maturità
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